Carburanti High Tech e Low Cost
Siamo consapevoli di scegliere il carburante corretto per la nostra auto?
Siamo certi di fare cosa giusta, quando ricerchiamo quello più a buon mercato?
Ci siamo mai chiesti cosa acquistiamo, cosa immettiamo realmente nel nostro serbatoio, e soprattutto che sistema di iniezione è installato sul nostro motore?
Per onestà va detto che il carburante low cost, prevalentemente erogato dalle cosiddette “pompe bianche” è certamente più economico, ma per altrettanta onestà, credo che un approfondimento sulle caratteristiche dei carburanti, potrà rendere edotti anche coloro che di motori e di carburanti in realtà ne sanno poco!
Negli ultimi tempi le attività di autoriparazione stanno riscontrando un’impennata di problematiche relative al sistema di iniezione, in special modo nelle motorizzazioni che usano il carburante diesel, mentre per quelli a benzina le disfunzioni normalmente risultano “gestibili” e comunque in misura minore.
Il fenomeno sembrerebbe sia causato dall’uso di nuovi processi di raffinazione che consentono in pratica di raffinare tutto o quasi, in aggiunta all’uso di materie “Bio” come ad esempio colza, canna da zucchero, mais, barbabietole, che per legge prevede un progressivo incremento della quota minima di biocarburanti da miscelare sia nella benzina che nel gasolio, stabilito inizialmente nella percentuale del 3,5% a partire dal 2010, e via via in crescita negli anni successivi.
Il nobile intento del legislatore è quello di ridurre progressivamente la dipendenza dai carburanti fossili. A tal proposito gli esperti ambientali confermano anche un netto miglioramento del Co2 immesso in atmosfera, il calcolo complessivo della filiera ad oggi evidenziano già dei dati molto soddisfacenti, circa il 40-45% ma con la prospettiva concreta, di arrivare al 50% a fine 2017.
Quindi pur non essendo un chimico, ma un tecnico autoriparatore, mi viene spontaneo realizzare la mia personale convinzione che “il risultato finale sia complessivamente un carburante con performance di qualità inferiore, oppure che tra le innumerevoli variabili di utilizzo, come il serbatoio prevalentemente a riserva, manutenzioni trascurate, nonché la ricerca spasmodica del minor prezzo, creano un mix che scatenano le più svariate disfunzioni ai sistemi di iniezione, alcuni dei quali ricordo, raggiungono tranquillamente i 2.000 bar di pressione”.
A tal proposito, senza voler fare processi a nessuno, ho raccolto informazioni e riscontri in diverse zone d’Italia, attraverso conoscenze dirette e contatti con colleghi che operano nel mio stesso settore e, seppur il risultato non è stato omogeneo, in virtù delle zone e del differente utilizzo dell’auto, rimane comunque significativo e sintomatico il crescendo di un problema di cui non si aveva riscontro qualche anno fa.
Su questo argomento, un caro amico di nome Augusto, ora in pensione ma con un’esperienza nei settori che orbitano nell’indotto chimico di raffinazione, in tempi non sospetti scrisse qualcosa a riguardo, che senz’altro potrà fugare qualche dubbio e alcune incomprensioni, nonché chiarire alcuni aspetti sconosciuti agli utenti comuni e per meglio capire ciò che immettiamo nel serbatoio della nostra auto.
Lo scritto diceva più o meno così:
Gasolio Low Cost
Il titolo è volutamente ambiguo e c’è sicuramente il motivo.
Sapete… il vino, dicono, si fa anche con l’uva, mentre il gasolio low cost si può fare anche con il petrolio.
Sono pochi quelli che hanno una idea del funzionamento di una raffineria, e forse non è questa la sede adatta per chiarirvi le idee, diciamo solo che per distillare gasolio ci sono molti modi, vediamone qualcuno:
- Primo modo: si prende dell’ottimo petrolio del Mare del Nord o dell’Arabian Light, lo si manda in raffineria, si scalda, si distilla, si crakizza, si raffina, si adittiva e lo si vende.
- Secondo modo: si prende del petrolio Russo lo si scalda, si distilla, si crakizza, si raffina, si adittiva e lo si vende.
- Terzo modo: si prendono dei Tar, si scaldano, si crakizzano, si catalizzano, si raffinano, si adittivano e lo si vende
- Quarto modo: si prende dello Slurry, si scalda, si crakizza, si raffina, si adittiva e lo si vende.
Tutti e quattro i modi producono gasoli che rispettano la normativa Uni EN 590, ma i risultati sul motore sono differenti e anche di brutto!
Il Gasolio “super” o btz, (basso tenore di zolfo) cioè con 10 ppm di zolfo, come sono tutte quelle tipologie HigTech che per pubblicità non sto qui ad elencare, ma che costano mediamente un 5-7 % di più di un gasolio normale, assicurano in circa 5000 km, la pulizia del sistema Egr/collettore aspirazione, geometria Turbo/collettore di scarico, migliorando l’erogazione di coppia del motore.
Il Gasolio “normale”, anch’esso fa il suo lavoro ma a lungo andare sporca la famigerata Egr, oramai presente sin dalla normativa euro2 del 2005, su cui bisognerà metterci mano con una pulita o peggio ancora con una sua sostituzione.
Il Gasolio “low cost”, costa 10-12 cent di meno al litro, cioè si risparmia, in teoria un 50-60 cent ogni 100 km, calcolando un consumo di 5-6 lt/100 km, ma ….. e qui c’è un grande “ma” come una casa, le macchine che usano spesso il gasolio low cost devono quasi sempre pulire/sostituire la Egr prima, molto prima, dei 100.000 km, basta chiedere ad un meccanico.
Quanto hanno risparmiato in 100.000 km?
Arriva la serva con la sua calcolatrice ed esce fuori 50 cent* 100.000 km = 500.000 centesimi/100= 500 €, se va bene.
Quanto costa smontare/rimontare Egr/collettore scarico e aspirazione per pulire?
Volete scommettere che non ci bastano 200 Euro?
E se malauguratamente occorre cambiare l’Egr?
Quanto costa una valvola Egr nuova?
Lo scoprirete al momento del ritiro dell’auto.
Inoltre volete scommettere che con tutto quello sporco in giro occorre smontare e pulire anche iniettori e pompa? E con quanti euro pensate di cavarvela? …. 50 euro?
Roba da ottimisti inguaribili, diciamo le cose come stanno, preparatevi e siate ben saldi:
Babbo Natale non esiste……… e la Befana?…………..Nemmeno!
Infatti devo ancora vedere un motore diesel che regga il gasolio low cost per più di poche decine di migliaia di km, in genere 20.000 km sono già una notevole percorrenza.
Purtroppo la situazione qualità gasolio sta peggiorando in Italia, so con certezza che, in molte officine, dall’anno scorso il numero di filtri gasolio sostituiti e serbatoi puliti è aumentato fino a percentuali superiori al 20%, ben oltre una fluttuazione statistica.
State bene attenti a cosa mettete nei vostri serbatoi, ne va del vostro portafoglio, non vi fate ingannare dalle sirene del risparmio falso.
Adesso un indovinello: indovinate un po’ i vari tipi di petrolio con cui sono fatti i vari tipi di gasolio? E non pensate di fare i furbi mettendo gasolio agricolo o peggio marino. A parte che è un reato di contrabbando, i rischi che correte sono enormi, a uno forse va bene, ma tutti gli altri scassano pompe, iniettori e motori, ne conosco svariati di intelligentoni che ancora piangono; per non parlare dei formidabili geni che ci ficcano dentro quello rosso da riscaldamento e hanno ciò che si meritano inchiodando tutto, non avendo per legge il gasolio da riscaldamento, l’additivo antilacca. Le officine sono piene di auto diesel con problemi causati da gasoli in saldo. Dunque ragionate col cervello e vedete cosa vi conviene fare.
Questo e ciò che scriveva il mio amico Augusto qualche tempo fa, in ogni caso vorrei aggiungere ancora qualcosa.
I motori generalmente non subiscono particolari problemi, ma la stessa cosa non si può dire degli organi che compongono il sistema di alimentazione diesel, che qualora venissero coinvolti in gran parte, come il cestello elettropompa, filtro, pompa Hp, e iniettori, fanno lievitare la spesa a degli importi umanamente insostenibili.
Consiglio a tutti i lettori, di non ricercare spasmodicamente il prezzo più basso in assoluto, e come paragonare il “brunello” al “tavernello” sono entrambi dei vini rossi ma con una grande differenza tra loro.
Non usate l’auto con poco carburante, meglio viaggiare con un contenuto di almeno 1/3 affinché si è certi della totale copertura della elettropompa immersa nel serbatoio, necessaria al suo raffreddamento, in mancanza del quale si innesca un’altro fattore che è quello della condensa.
Non usate mai gasolio “normale” in veicoli dotati di dispositivi anti-particolato, (Fap e Dpf) perché ne causerebbe un super lavoro scatenando nel tempo problemi importanti e costosi, (il costo di un filtro anti-particolato può superare facilmente i 1.000 €)
Non rinviare le manutenzioni periodiche e chiedere di usare prodotti filtranti di qualità certificata, e possibilmente usare protettivi chimici testati di ottima qualità, che neutralizzano il proliferarsi di batteri e muffe nel serbatoio.
Come si evince dai conti della serva che faceva Augusto, non sempre ciò che sembra conveniente subito, risulta esserlo per sempre, cercate di immedesimarvi per quanto possibile nel fatto che nessuno può permettersi di regalare nulla!
Alessandro Angelone